Rumorosa, emozionante, esplosiva: questa è la pittura di Paolo Troilo, artista pugliese, che ha reso noto il Bel Paese in tutto il mondo grazie alle sue opere d’arte contemporanea. All’età di quattro anni la madre lo avvicina alla pittura su tela e da quel giorno nulla è cambiato: l’arte resta per Paolo Troilo il modo fondamentale per comunicare con l’essere umano.
Il mio pubblico è nei miei lavori, quello che raffiguro non sono io, è un simbolo dell’essere umano.
Così Troilo parla dei suoi quadri che raffigurano sempre la sua figura urlante, dinamica, pronta ad esplodere in una manciata di nero e avorio. Sì, perché la tavolozza di questo artista Made in Italy è bicroma e non comprende altri colori eccetto questi due.
Per me i colori sono un’illusione, sono ingannevoli traditori. Il bianco e il nero sono porte aperte. Ho scelto di eliminare i colori perché non raccontassero le loro storie.
Paolo Troilo e l’assenza nell’opera d’arte
Corpi nudi, anime distrutte e tanta tanta ricerca del mondo interiore, questi doppelgänger dell’artista sono soli nel loro mondo fatto di assenze: assenza di colore, assenza di oggetti, assenza di sfondo. L’unica presenza disperata, in cerca di attenzione è quella figura umana, che schizza il proprio non-colore attorno a sé, creando immagini sonore.
Le opere di Troilo si possono infatti ascoltare. Nella mimica delle sue sagome non manca l’effetto sonoro del grido umano: quell’attenzione alle figure che l’artista ricerca è pienamente ottenuta.
Dipingere a mani nude nell’arte contemporanea
Paolo Troilo non solo concentra tutta l’attenzione sulla fisicità delle sue figure, ma anche nell’atto della pittura. I suoi pennelli sono le sue dita, così come manca l’interferenza del colore e dello sfondo, anche l’interruzione creata dagli strumenti del mestiere con questo artista italiano vengono meno. La tecnica però non finisce qua, perché in seguito l’opera viene chiusa con l’action painting, ovvero degli schizzi sulle tele, che portano queste opere d’arte a navigare sul confine del figurativo e l’astratto.
La pittura figurativa è schiava dell’ordine naturale. Io ho bisogno di un gesto caotico, ecco il perché degli schizzi.
La formazione artistica di Paolo Troilo
Classe 1972, l’artista si diploma nell’indirizzo artistico, per recarsi in seguito a Roma dove studierà Design e Architettura. Nel 1997 entra a far parte dell’importantissima agenzia pubblicitaria Saatchi&Saatchi e in poco tempo diventa Art Director Senior. Nel 2003 diventa Direttore Creativo alla Arnold Worldwide, ma l’arte continua a pulsare nelle vene di Paolo Troilo, al punto da spingerlo nel 2003 a riprendere in mano la sua ricerca pittorica.
Dopo un perfezionamento iniziale della sua tecnica con l’uso della fotografia Troilo inizia subito ad ottenere un importante successo arrivando nel 2011 ad essere chiamato a esporre i suoi lavori nel Padiglione Italia alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia.
La fama di Paolo Troilo come pittore internazionale
Dopo il successo della Biennale di Venezia nel 2011, le opere d’arte contemporanea di Paolo sono state esposte a Roma, Milano Firenze, Madrid, Parigi, San Francisco, Singapore, Los Angeles, Istanbul e Tel Aviv. Tra le sue partecipazioni più recenti troviamo il MoCa of Sicily, una personale a Palazzo Antinori, The US Debut a San Francisco e una mostra personale a Instanbul. Una vera forza della natura, che con la sua pittura dirompente sta raggiungendo in brevissimo tempo la vetta di una carriera artistica matura e consapevolmente apprezzata dalla critica.
Il pubblico mondiale ha consacrato la sua pittura estremamente contemporanea e innovativa nel podio dei grandi, perciò il suo nome compare spessissimo nelle ricerche d’opere d’arte oltreoceano. Le sue prossime mete espositive saranno Parigi, Stoccolma, Shanghai, Milano e Catania, tutti appuntamenti da non perdere.
In the Name of the Fathers di Paolo Troilo
Al padre Antonio Troilo, scomparso nel 1995, l’artista ha dedicato la serie di 8 tele: In the Name of the Fathers, presentata a New York e corredata da una sua poesia di cui vi riportiamo un estratto:
Questo è un testo falso
questo è un vero testo,
questa non è né verità né menzogna,
né il presente né il passato,
questo è qualcosa su mio padre,
queste sono lettere che si connettono fra loro
per trovare la forza di essere vicini a quello che è successo,
quello che ho visto,
ciò che i miei occhi hanno riflesso,
il mio naso odorato,
la mia pelle si è incontrata.