Come cambia il mondo dell’arte negli anni della sharing economy, dove la tecnologia, insieme a una ritrovata fiducia nel valore della condivisione, sono le componenti necessarie ad innescare un processo che possa ridare nuove prospettive al lavoro creativo e intellettuale.
«Erano gli anni ’90 quando un artista, per emergere, doveva sacrificarsi alle leggi di mercato e sottostare alle direttive della galleria per cui lavorava. Oggi, tra autore e gallerista, il rapporto è paritario: in un contesto sempre più competitivo servono l’uno dell’altro»

Se ieri, a misurare il valore di un artista, era una ristretta élite di critici e collezionisti, oggi tale giudizio è alla portata di tutti, grazie a piattaforme digitali che permettono a un fotografo o a un pittore di farsi conoscere in tutto il mondo in maniera immediata.

La professione intellettuale oggi deve coinvolgere l’appassionato che, da semplice fruitore di cultura è chiamato a diventarne investitore: «Con il crowfunding nasce un nuovo ruolo nel settore culturale: quello del prosumer – ha aggiunto Davanzo – il produttore-consumatore». La galleria d’arte, un tempo riferimento artistico locale, oggi opera necessariamente in un contesto globale. Da luogo fisico, come lo erano una bottega o un atelier, oggi diventa un luogo virtuale: dal sito web al social media.

Fonte: http://corriereinnovazione.corriere.it/2015/10/20/prosumer-autori-galleristi-nuovi-ruoli-mondo-dell-arte-7d2145c0-76e9-11e5-be66-1fe1580f106c.shtml