Accade spesso che, guardando un’opera di un artista contemporaneo, dove la realtà cede il passo a una visione della vita comprensibile solo a chi quell’opera l’ha creata, ci si chieda “Ma questa è arte?”. Ma l’arte contemporanea ha lo scopo di esprimere gli stati d’animo dell’artista tramite opere che si potrebbero definire strane, ad un primo sguardo senza un senso. L’arte contemporanea deve irritare, deve fare pensare a chi la guarda: “Potevo fare anch’io un’opera del genere”. Certo, ma il senso? Una cosa è modellare del ferro o della creta in un certo modo o dipingere lanciando secchi di vernice su una tela, ma una parte importante è anche sapere spiegare quello che l’opera rappresenta. Il senso, appunto.

Lucio Fontana, con i suoi “tagli”, rispecchia perfettamente questa sensazione di rabbia. Un’opera che è stata battuta all’asta per 20 milioni di dollari, e che ha destato altrettante critiche per l’irritazione di non cogliere l’espressione che l’opera vuole inviare. Lucio Fontana è il genio dell’incomprensione dell’arte: più di tutti, più che una spiegazione e un senso delle sue opere, intende mettere in difficoltà chi osserva con attenzione la sua arte, facendo riflettere il pubblico, offrendo uno spunto non solo sulla cultura ma anche sulla vita. Questa differenza, che si può trovare tra un quadro di Van Gogh e uno di Mark Rothko, è data da un cambiamento nel mondo dell’arte che si può posizionare durante la Rivoluzione francese. Da quel momento in poi, gli artisti potevano dipingere ciò che volevano, e non solamente personaggi legati al ceto borghese o al clero.

Da quegli anni, iniziò a crearsi un divario sempre più ampio tra i collezionisti (abituati alle opere “tradizionali”) e gli artisti che volevano esprimere il proprio pensiero attraverso un’arte tutta loro. Per questo motivo che i più grandi impressionisti, futuristi e tutte quelle correnti che hanno lasciato in eredità opere spettacolari, all’inizio non era presi in considerazione. Opere che ora valgono miliardi. Lucio Fontana non è ancora accettato da tutti, figlio di un’avversità inspiegabile verso l’arte contemporanea. Iniziando a “tagliare la tela” negli anni in cui nasceva la televisione, ci si riprendeva dalla Seconda Guerra Mondiale e la modernità iniziava a insinuarsi all’interno delle famiglie italiane, Fontana intendeva dare un suo contributo al cambiamento che l’intera nazione e non solo stava affrontando. “Incomprensione” e “Lucio Fontana” vanno di pari passo, accompagnati anche da “avversità” e “arte contemporanea”. Ma è semplicemente il mondo che va avanti e si evolve. Come cambiano le persone e il loro pensiero, anche l’arte e gli artisti si plasmano, proponendo opere che ritraggono l’evoluzione della società. Comprese o incomprese che siano.