arte e design

Molto spesso chi si definisce designer si definisce al tempo stesso anche artista. Ma come è possibile? Si può essere designer e anche artisti? Oppure i due termini sottendono alcune imprescindibili differenze? A tal proposito Bruno Munari nel suo libro Artista e designer ci viene incontro spiegandoci le principali differenze fra l’arte e il design e di conseguenza fra artista e designer. Se l’artista infatti crea un prodotto unico che ha un valore intrinseco, in-sé, limitato a pochissime copie o addirittura a copia unica, il designer crea solitamente un prodotto serializzato, industriale. Deve attenersi alle regole della fisica e della chimica e deve basare il proprio lavoro su alcuni capisaldi come la leggibilità, la solidità e la vestibilità. Per l’artista queste leggi sono sconosciute. L’artista, ancor più che il designer, vive sperimentando e basando il proprio lavoro su gusto e soggettività. Se l’arte si rivolge all’io e al mondo soggettivo, il design si rivolge all’oggettività creando un oggetto che sia funzionale.

La libertà dell’arte, il design di Gennaro Barci

L’arte dunque può essere considerata libera, mentre, per citare Munari: “Il designer è colui che risolve un’urgenza”. Tuttavia anche il design, soprattutto nel corso degli ultimi anni si è piegato verso l’arte fino quasi ad una fusione. Un esempio in questo caso è Gennaro Barci, con la sua ricerca della forma. Gennaro Barci parte dal concetto di design per stravolgerlo completamente; la sua ricerca verso la gestualità pittorica parte nel 2006 e nel 2009 approda al metacrilato come supporto di pittura. Si tratta di un materiale trasparente e deformabile attraverso fonti di calore. Con appositi phon di aria calda Gennaro Barci modella questo materiale fino a dargli una seconda forma fra colori e trasparenze.

Punti in comune e divergenze fra design e arte

Il design e l’arte hanno un punto comune: sono entrambi espansione della creatività di chi li pensa, tradotta in pittura scultura o oggetto funzionale. Questo però è l’unico punto di incontro fra i due mondi. L’opera d’arte non deve avere una funzione, mentre non può esistere design senza funzionalità.

In un pezzo di design io posso riconoscere lo stile del designer, indipendentemente dal fatto che poi quell’oggetto venga serializzato o resti una produzione limitata. Può rimanere un prototipo, un pezzo unico, ma avrà sempre una funzione. La genialità artistica accomuna artista e designer, però poi prendono due strade diverse e il designer aggiunge alla sua opera una funzione.

La funzionalità dell’opera, dunque, e non tanto la creatività è ciò che distingue l’artista dal designer. Il designer, infatti, sarà sempre vincolato nella creazione di un oggetto fruibile, fosse anche come soprammobile. L’intenzionalità con cui viene prodotto un oggetto d’arte, non è la stessa dunque con cui viene prodotto un oggetto di design. Se per l’oggetto artistico vero e proprio l’intento primario è quello di suscitare un’emozione, per l’oggetto di design l’intento primario è dare a esso una funzione. Proprio questo distingue gli oggetti di design di matacrilato di Gennaro Barci da sculture in senso stretto.

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