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L’arte ecologica va di moda, ecco perché

Il concetto di sostenibilità sta travolgendo anche il mondo dell’arte con la Trash Art. Si sta evolvendo come una vera necessità e proprio in questi giorni, grazie anche alla campagna di sensibilizzazione FridaysForFuture portata avanti dalla giovanissima attivista svedese Greta Thunberg, tutto il mondo ha deciso di scendere in piazza e protestare contro l’inquinamento del pianeta.

Si tratta di un argomento spinoso che interessa in egual modo tutti gli ambiti della società.
Anche l’arte ovviamente non può esimersi dall’essere influenzata da questo problema contemporaneo.

Ma è davvero nato in questi ultimi anni il tema della sostenibilità nell’arte?
In realtà il concetto di Trash Art entra nel mondo artistico nel momento in cui l’arte trova interessante l’utilizzo degli scarti per esprimere particolari istanze contemporanee.

 

Maurizio Piovan - Un percorso

L’arte sostenibile torna in auge, ma già c’era!

Si può far iniziare questa nuova ricerca artistica alla vigilia della prima guerra mondiale come asserisce la critica e curatrice d’arte italiana Lea Vergine.
Gli artisti intendevano rompere le categorie, contrapporre ai materiali nobili della tradizione quelli più miseri e dimostrare come si potesse dar vita all’ arte anche con gli scarti. Naturalmente si doveva creare scandalo, ma veniva percepito il tutto come una sorta di gioco.

Tutti gli artisti degli anni Sessanta fino ai primi esponenti della Pop art e a molti dell’ Informale, con l’avvento del benessere economico e del consumismo tornano ad usare i materiali di scarto, ma in modo diverso. I rifiuti infatti sono cambiati con l’arrivo delle plastiche e il  senso di gioco viene sostituito dal sarcasmo e dall’allarme. È intrinseco quindi un senso di critica sociale e politica.

L’uso dei rifiuti da parte degli artisti passati avviene attraverso un’ironia durissima che riviviamo nei giorni nostri, la quale mostra inoltre un forte senso di paura collettiva e disagio.
Stiamo spezzando gli equilibri della nostra società portando al limite anche quelli naturali, ma non è tutto andato perduto.

Siamo ancora in tempo per cambiare le cose, basta iniziare ora.

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